La Carpa Koi nella cultura giapponese: storia, arte, simbologia e aneddoti
Volete sapere tutto sulla Carpa Koi (锦鲤 Nishikigoi) giapponese? Vi raccontiamo la simbologia, la storia, le origini, le festività correlate, le rappresentazioni e le leggende su questo meraviglioso animale famoso nella cultura nipponica. Siete pronti a risalire la corrente con noi per scoprire tutto sulla Carpa Koi? Cominciamo!
Articolo di Yamakaze
Sommario
Carpa koi: mitologia e significato
La Carpa Koi è un elemento fondamentale della cultura giapponese. Come tutti i miti possiede una storia radicata nella realtà e una storia che è più un racconto leggendario e si trova spesso rappresentata insieme a personaggi dei miti giapponesi per il suo simbolismo.
La curiosità verso la cultura giapponese nella storia recente ha fatto sì che alcuni suoi elementi si siano diffusi velocemente nell’immaginario della cultura globale: la Koi è certamente uno di questi. Il simbolismo della Carpa Koi è così apprezzato e diffuso in tutto il mondo da trovare delle splendide riproduzioni grafiche anche nei tattoo, arte grafica recente.
Se vi danno della “Carpa Koi”… cosa significa? Il valore semantico nella cultura giapponese
Koi in giapponese significa “carpa”, il nome in giapponese è nishikigoi o “carpa di broccato” per le sue livree iridescenti. Il Nishiki è una seta intessuta d’oro ma si dice “Nishiki” anche di oggetti che hanno una bellezza conturbante. Un anedotto racconta che in uno spettacolo di carpe in un villaggio giapponese il direttore della pesca rimase colpito dalla bellezza di una carpa koi ed esclamò: “qui c’è la vera NISHIKIGOI”.
La KOI è il simbolo di chi attraverso le avversità della vita e vuole compiere grandi imprese senza timori. È quindi divenuta il simbolo di un cammino di crescita della persona che da una situazione di miseria spirituale assurge a una più alta cultura attraverso la caparbia, la costanza ed il coraggio.
Carpa Koi e significati simbolici
La Carpa Koi e la Forza – si dice che la KOI sia in grado di nuotare contro corrente con grande forza e che non sia mai ferma nell’acqua delle risaie. Il fatto di nuotare contro corrente proviene da un mito di origine cinese presente nel Sutra del Loto che fa parte della letteratura buddista Mahayana:
Il Sutra racconta che:
la Porta del Drago separava il Fiume Azzurro che scorreva dal Cielo e il Fiume Giallo che scorreva dalla Terra. Il Fiume Giallo era l’unico dove potevano stare gli abitanti del mare perché tutto era stato distrutto dagli dei invidiosi. La famiglia delle KOI era la famiglia più bella esistente nel Fiume Giallo e brillava alla luce del sole e delle stelle.
La famiglia delle KOI era formata da un padre nero, una madre rossa e un figlio di un meraviglioso colore azzurro. Il figlio desiderava con gran forza raggiungere il Fiume Azzurro oltre la Porta del Drago perché si raccontava che ci nuotassero i Pesci Drago, quelli più coraggiosi.
Un bel giorno il pesce KOI azzurro decise di risalire il Fiume Giallo e di raggiungere il Fiume Azzurro sfidando gli dei malevoli. Desiderava diventare un Pesce Drago. Gli dei derisero il suo intento e per fermare la sua risalita gli mandarono un mostro enorme, ma non servì a fermarlo. Allora indispettiti avvelenarono le acque del Fiume Giallo provocando malattie al popolo del mare che faticava a respirare. Ma anche questo non fermò la piccola lucente e coraggiosa koi azzurra. Arrivò di fronte alla cascata che preannunciava la Porta del Drago.
Provò coraggiosamente a risalirla saltando e provando con tutte le sue forze per raggiungere la Porta del Drago dietro la quale scorreva il Fiume Azzurro. Ma ogni suo sforzo di superare la cascata lo indeboliva sempre di più e ormai era sfinito e senza forze.
Il Dio delle Acque rimase colpito dalla caparbietà e coraggio che dimostrava il piccolo pesce e così decise di aiutare la piccola koi mandandole un’onda che portò il pesce azzurro oltre la cascata davanti alla Porta del Drago. Il pesce scomparve attraversando la porta e si trasformò in uno splendido Drago Bianco.
Morale: la forza proviene dalla perseveranza, dalla volontà e anche dalla capacità finalizzate al raggiungimento di obiettivi importanti che portano miglioramenti nella vita attraverso il sacrificio.
Per questo motivo viene aggiunta nelle immagini di personaggi importanti, per sottolineare che sono di rara forza e virtù.
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Le virtù associate alla Carpa Koi nella cultura giapponese
In Giappone e nella cultura giapponese la Carpa Koi è associata ad una ricca simbologia. Le carpe giapponesi rappresentano infatti tre virtù molto importanti:
- Coraggio
- Fortuna
- Amore
Vediamole nello specifico.
La Carpa Koi e il Coraggio – la Koi, quando viene messa sul tagliere per la sfilettatura non si muove, non si contorce come altri pesci e per questo è simbolo di coraggio. Attende il suo destino affrontandolo con dignità e risolutezza. E qui rappresenta le virtù dei guerrieri che con coraggio e dignità affrontano la battaglia e la morte.
La Carpa Koi come Portafortuna – considerate apportatrici di fortuna e longevità, le KOI possono vivere fino a 40 anni anche se alcune sembra abbiano superato i 100. È risaputo di una KOI scarlatta chiamata “Hanako”: visse 226 anni (c. 1751 – 7 luglio 1977). La datazione della sua età venne calcolata da un’analisi di una scaglia del pesce, effettuata proprio ad Hanako nel 1966. Per ora è il pesce che ha vissuto più a lungo al mondo. Questo ne fa un simbolo di longevità.
Sono disegnate anche sui tetti delle case proprio in quanto i giapponesi ritengono che li proteggono dagli incendi.
La Carpa Koi e l’amore – la parola KOI in giapponese significa “amore” un amore descritto, quindi non è un fonema che si utilizza per la dichiarazione tra due innamorati. Anche se il kangi della Koi carpa e del Koi amore sono diversi,il suono è uguale. Per questo la carpa è un simbolo di buon auspicio. E’un simbolo di fortuna e di amicizia e quindi viene utilizzata per augurare tutto il bene possibile
La Carpa Koi nell’arte figurativa (carpa koi: disegni e tatuaggi)
Le rappresentazioni delle Carpe Koi sono molteplici, sia nell’arte figurativa che nella manifestazione poetica. La Koi si trova in dipinti orientali antichi e moderni. Diversi autori la disegnano con le tecniche più disparate.
Oggi viene molto utilizzata per tatuaggi soprattutto per il suo simbolismo di forza, coraggio, costanza, virilità e bellezza. Ricordatevi che se vi fate tatuare una KOI per il miglior auspicio possibile il muso deve essere rivolto verso l’alto, segno di risalita delle avversità!
La Carpa Koi e le festività nella cultura giapponese
Il 5 Maggio, in Giappone, si festeggia il KODOMO-NO-HI (Festa dei Bambini), durante questa giornata si fanno sventolare bandiere o maniche a vento a forma di KOI chiamate Koinobori. Le bandiere vengono esposte fuori dalle case dove ci sono bambini maschi, insieme a elmi e bambole di samurai. Questo è di buon auspicio per la crescita sana dei bimbi maschi. Di questa festa tratteremo in un altro articolo. Per vostra curiosità, nell’app WhatsApp, cercando tra le “faccine” e andando sulla lampadina, verso la 16° riga trovate l’emoji dei koinobori (🎏). Potete utilizzarla per esprimere augurio di buona fortuna per la nascita o nei compleanni di un bimbo maschio.
La leggenda di Kintaru e della Carpa Koi
In Giappone potreste incorrere in una statua di un bambino forzuto con una Koi tra le mani. È Kintaro che riuscì a prendere a mani nude una koi gigantesca che spadroneggiava in un lago. Anche questa statuina è molto frequente nella festa del Kodomo no hi.
La Carpa Koi e la poesia
Le poesie giapponesi sono improntate alla descrizione di accadimenti naturali, non sono introspettive nell’immediato, ma posso essere di grande stimolo per chi ama la natura e il suo aspetto poetico immediato.
Koi tsudoi ori
aki shizukani
mukimukini ori.
Le carpe si radunano.
In silenzio, l’autunno avanza
in ogni direzione.
Ogiwara Seisensui
(1884-1976)
Qui un’altra traduzione per sottolineare come la lingua giapponese abbia sfumature interpretabili
Raduno di carpe
l’autunno placidamente
prende forma.
(trad. di Luca Cenisi – Da: Nihon shijin zenshū, Vol. 30, Shinchōsha, 1969, p. 117)
La storia della Carpa Koi giapponese
Un’equipe di archeologi ha scoperto, presso Jiahu nella provincia dello Heian in Cina un allevamento di carpe e un rudimentale ma efficiente sistema di acquacoltura per il loro allevamento, databile intorno al 6200 a.C.
Hanno persino confrontato i resti dei pesci rinvenuti nel sito con le Carpe Koi odierne; questo ha permesso di asserire che l’allevamento era certamente di carpe. Questa regione cinese è nota agli archeologi perché l’uomo qui già in epoca neolitica aveva addomesticato animali e coltivava riso, produceva bevande fermentate, una sorta di birra, ed alcuni reperti facevano pensare ci fossero grandi stagni o laghi. Per questo gli esperti dei giorni nostri hanno ipotizzato e cercato qui tracce di allevamento ittico.
La Carpa Koi: dalla leggenda alla Storia
I ricercatori hanno misurato le ossa fossili dei pesci ritrovate nello Jiahu provenienti da tre periodi neolitici diversi e li hanno confrontati con le ossa di Koi di un allevamento contemporaneo comprovando che già nel neolitico era presente un sistema di allevamento delle carpe controllato e gestito da esseri umani. Inoltre nelle acque dolci dell’Asia orientale, il Carasso comune o carpa cruciana è più numerosa della carpa comune ma quest’ultima è stata trovata nel 75% dei resti trovati a Jiaho comprovandone l’allevamento.
“In tale tipo di pesca”, osserva lo studio, “un gran numero di ciprinidi sono stati catturati durante la stagione riproduttiva e trasformati in alimenti conservati. Allo stesso tempo, alcune carpe sono state mantenute in vita e rilasciate in acque confinate, regolate dall’uomo, dove si sono riprodotte naturalmente e la loro prole cresceva nutrendosi delle risorse disponibili. In autunno, l’acqua veniva drenata dagli stagni e il pesce veniva raccolto”.
Gli studiosi hanno anche ipotizzato che questo allevamento si sia evoluto in 3 fasi:
- Gli esseri umani pescano le carpe
- Gli esseri umani gestiscono le paludi dove sono presenti le carpe scavando canali e controllando la circolazione dell’acqua.
- La gestione umana è sempre più importante e si inseriscono i letti di riproduzione e la gestione di stagni o risaie dedicate per i giovani esemplari di carpe koi
La carpa koi nera
Le koi furono importate dalla Cina in Giappone nel 1400 allo scopo di mantenere pulite le risaie dove si cibavano di insetti e delle larve che attaccavano il riso. Le iniziali carpe non erano colorate come quelle conosciute oggi, erano scure e si chiamavano Magoi (carpa koi nera).
Nel nord del Giappone gli inverni sono molto rigidi e i contadini avevano meno risorse alimentari che non nelle latitudini più a sud dl paese e per questo cominciarono a cibarsi delle carpe e ad allevarle a questo scopo. Non ho trovato fonti certe di questa notizia ma se la confrontiamo con le notizie storiche che provengono dalla Cina credo che sia un po’ romanzata. Certo è che successivamente le mutazioni della livrea delle carpe colpì per la loro bellezza e si cominciò ad allevarle cercando di produrre incroci che portassero le carpe sempre a disegni e lucentezze più spettacolari, diventando Nishigoi a tutti gli effetti.
di Yamakaze
